In un tempo lontano, lontano, l’universo era illuminato solo dalla Luna. Era sempre piena, tonda e luminosa, ventiquattro ore su ventiquattro. Tutto era rischiarato da una luce biancastra, pallida ma molto brillante, che creava un’atmosfera argentea ovunque.
Agli animali del bosco, però, questa luce cominciava a dare fastidio per la
sua costanza ed intensità, che impediva loro di riposare. S’irritavano sempre
più e il loro malcontento andava sempre più crescendo.
Stanchi della situazione, si riunirono in un consiglio straordinario, al termine
del quale pensarono di rivolgersi al dio dei venti, Eolo, perché desse loro una
mano. Gl’illustrarono chiaramente il problema, descrivendo bene la loro
stanchezza. Il dio, preoccupato per il loro grande malumore, convocò
immediatamente la Luna, imponendogli d’indossare un suo mantello fatto di
nuvole, che aveva sempre custodito gelosamente in un cassetto del suo comò. La
Luna accettò volentieri l’ordine di Eolo e indossò immediatamente il mantello,
rasserenando, così, anche gli animali.
Tornando a casa, la Luna incontrò una pietra infuocata che girava sconsolata nell’universo, afflitta da un grande senso di solitudine per essere l’unico corpo infuocato della sua galassia. La pietra pensava di colpire la Terra col suo corpo ardente, in modo d’incendiarla e non essere più sola.
Il dolore provato dalla pietra infuocata e la preoccupazione per quanto poteva accadere alla Terra e ai suoi abitanti, mossero a commozione la Luna che cominciò un pianto a dirotto, che durò sette giorni e sette notti. Le lacrime lunari bagnarono talmente tanto la pietra che la fecero spegnere completamente. Questo nuovo stato era un vero e proprio trauma per il corpo prima ardente, che cominciò ad avere intensi dolori e brividi.
La Luna provò pena per la pietra e decise di portarla nella sua casa, dove
poteva curarla, facendo uso di garze medicamentose e soprattutto del mantello di
Eolo che aveva anche la proprietà di portare la serenità nel cuore.
La convalescenza della pietra fu piuttosto lunga ma ella fu in grado di fare
tesoro del tempo che passava: si mise a studiare il cielo, le stelle, gli astri
ed il loro movimento. La Terra continuava a destare un grande interesse in lei,
portandola a studiare anche il comportamento dei suoi abitanti.
Col tempo, la pietra divenne così saggia e preparata nelle sue conoscenze, che la Luna pensò di affidarle un ruolo importantissimo: il giorno in cui le tolse definitivamente le bende, le disse che sarebbe dovuta andare ad abitare dall’altra parte della terra, con l’obiettivo di sorvegliarne gli abitanti, riscaldandoli col suo calore e rischiarandoli con la sua luce per la metà del giorno.
Al momento della partenza, la Luna baciò la fronte della pietra, che dall’emozione s’incendiò nuovamente: dando origine alla nascita del Sole.
Anonimo